Accessibilità Digitale: come l’EAA cambierà Siti Web e E-Commerce in Italia

L’European Accessibility Act (EAA) è una direttiva dell’Unione Europea approvata nel 2019, volta a migliorare l’accessibilità dei prodotti e dei servizi per le persone con disabilità in tutti gli Stati membri. Tra i settori interessati, quello dei siti web e dell’e-commerce riveste un ruolo centrale, poiché rappresenta un pilastro della società digitale moderna.

Cosa prevede l’EAA per i siti web e l’e-commerce?

La direttiva stabilisce requisiti specifici di accessibilità per:

  • Siti web aziendali: devono essere progettati per garantire la fruizione delle informazioni a tutti gli utenti, indipendentemente dalle loro abilità.
  • Piattaforme di e-commerce: devono assicurare che la navigazione, la ricerca dei prodotti, il processo di acquisto e il pagamento siano accessibili.
  • Applicazioni mobili: le versioni mobili di siti e piattaforme devono rispettare gli stessi standard di accessibilità.

I requisiti includono:

  1. Compatibilità con le tecnologie assistive: i contenuti devono essere leggibili da screen reader e altri strumenti utilizzati da persone con disabilità visive o motorie.
  2. Testi alternativi: immagini e contenuti multimediali devono essere accompagnati da descrizioni testuali.
  3. Struttura semantica chiara: l’uso corretto di titoli, liste e tabelle per facilitare la navigazione.
  4. Controlli intuitivi: interfacce semplici e navigabili anche tramite tastiera o comandi vocali.

Obblighi per gli Stati membri e le aziende

Gli Stati membri dovevano recepire la direttiva nel proprio ordinamento nazionale entro il 28 giugno 2022 e dovranno garantire la piena attuazione entro il 28 giugno 2025. Per le aziende, ciò significa:

  • Azione immediata: iniziare fin da subito l’adeguamento dei propri siti e piattaforme, soprattutto se si tratta di grandi imprese.
  • Monitoraggio continuo: verificare che le modifiche implementate siano conformi agli standard richiesti.
  • Documentazione e feedback: fornire informazioni sull’accessibilità e attivare canali per raccogliere segnalazioni dagli utenti.

L’applicazione in Italia

In Italia, il recepimento dell’EAA per il settore dei siti web e dell’e-commerce è un’estensione significativa rispetto alla normativa già esistente. La “Legge Stanca” (Legge n. 4/2004) già obbliga i siti della Pubblica Amministrazione ad essere accessibili, ma con l’EAA questi obblighi si estendono anche ai privati, in particolare a:

  • Esercizi di e-commerce: le piattaforme dovranno garantire che ogni utente possa navigare e completare un acquisto senza ostacoli.
  • Servizi online: banche, assicurazioni e altre piattaforme digitali dovranno rendere accessibili le loro interfacce.

Requisiti tecnici da adottare

  • Standard internazionali: il riferimento principale è costituito dalle WCAG (Web Content Accessibility Guidelines) 2.1, livello AA.
  • Testing periodico: effettuare test di usabilità e accessibilità con strumenti automatizzati e con utenti reali.
  • Formazione: sviluppatori e progettisti web dovranno essere formati sulle pratiche di accessibilità.

Chi non è obbligato ad attuare l’EAA?

Non tutte le aziende sono obbligate a implementare le modifiche richieste dall’EAA. In particolare, sono esentate:

  • Le microimprese: definite come quelle con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 2 milioni di euro. Questa esenzione tiene conto delle risorse limitate e delle difficoltà economiche che potrebbero incontrare nell’adottare le misure necessarie.
  • Prodotti e servizi non destinati al pubblico: se un sito web o un servizio digitale è progettato esclusivamente per uso interno e non è accessibile al pubblico, potrebbe non rientrare negli obblighi della direttiva.

Tuttavia, anche le imprese esentate sono incoraggiate ad adottare misure volontarie per migliorare l’accessibilità, contribuendo a una società più inclusiva.

Sfide e opportunità

L’attuazione dell’EAA nel campo dei siti web e dell’e-commerce presenta alcune sfide, come:

  • Adeguamento tecnologico: molte piattaforme richiederanno una riprogettazione significativa.
  • Costi iniziali: gli investimenti per l’adeguamento possono essere elevati, soprattutto per le piccole imprese.

Tuttavia, i benefici sono considerevoli:

  • Inclusione digitale: garantire che tutti, comprese le persone con disabilità, possano accedere ai servizi online.
  • Espansione del mercato: rendere le piattaforme accessibili aumenta il potenziale bacino di utenti.
  • Reputazione: le aziende che rispettano l’accessibilità migliorano la loro immagine e fidelizzano i clienti.

Conclusioni

L’European Accessibility Act rappresenta un’opportunità unica per rendere il web e il commercio elettronico più accessibili e inclusivi. Le aziende possono considerare l’accessibilità non solo come un obbligo normativo, ma anche come una leva strategica per migliorare la loro competitività e raggiungere un pubblico più ampio. Con un impegno concreto, è possibile costruire una rete digitale che risponda alle esigenze di tutti gli utenti.